giovedì 19 gennaio 2017

Malattia di parkinson: supporto psicologico online


Viola Nicolucci è una psicologa e psicoterapeuta in formazione; il suo progetto di tesi sperimentale si rivolge ai malati di Parkinson e propone loro un supporto psicologico on line attraverso skype.
I casi trattati sono solamente tre a causa degli inevitabili limiti temporali di un progetto che fa parte della tesi di specializzazione; questi sono stati contatti tramite social media e email e solo uno di loro era stato precedentemente conosciuto di persona. In un caso è stato necessario guidare il soggetto nell’utilizzo di skype, a lui sconosciuto, prima di iniziare la terapia, che comprendeva un totale di venti sedute. 
Questa iniziativa ha dato l’opportunità ai malati di usufruire di un trattamento al quale altrimenti non avrebbero potuto accedere. Sono state raccolte anche le considerazioni dei pazienti stessi sul contesto terapeutico on line che è stato giudicato: comodo, famigliare, intimo, a vantaggio della socializzazione
Il paziente ottuagenario che ha imparato proprio in questa occasione ad utilizzare skype ha dichiarato di trarne un beneficio ulteriore perché lo può utilizzare da ora in poi come strumento di socializzazione; attraverso skype, ha raccontato di aver recuperato contatti anche con famigliari e amici che si trovano all’estero. 
Altre considerazioni fatte dalla dottoressa circa questo strumento riguardano:
- la sensorialità: il campo visivo limitato dovuto allo schermo consente di vedere solo il volto e questo può rappresentare un limite. Soprattutto in questo caso specifico dei malati di Parkinson, nel trattare i quali la considerazione delle loro condizioni fisiche globali è fondamentale. La dottoressa ha pensato che, in futuro, si potrebbe ovviare il problema facendo compilare in precedenza un questionario. 
- l’audio: se non è ottimale può accentuare le difficoltà articolatorie dei malati di Parkinson 
- la percezione di controllo dello psicologo sul paziente può venire meno, facendo avvertire un senso di impotenza, durante manifestazioni emotive forti come crisi di pianto. In questi casi la vicinanza fisica potrebbe essere un fattore di supporto importante. 

Tutti i pazienti, in conclusione al progetto, hanno però riportato un beneficio soggettivo nella vita quotidiana rispetto a prima. 
La dottoressa che lavora on line anche con persone affette da altri problemi, quali ansia o depressione, dichiara di non trovare differenze fra il lavoro condotto tramite skype e quello di persona; né differenze fra il lavoro online condotto con chi è affetto da Parkinson rispetto a chi ha disturbi psicologici differenti.

La tele-video consultazione in espatrio

Silvia Cauzzi è una psicoterapeuta junghiana, psicologa a psicoterapeuta dell’emergenza e del trauma; Lavora dal 2001 con ONG internazionali come Medici Senza Frontiere, ha partecipato e partecipa tuttora a numerose missioni in paese di guerra come Ukraina, Congo, Pakistan.


È in questo contesto che ha iniziato ad utilizzare lo strumento di skype per offrire sostegno, formazione e supervisione a psicologi e medici in missione. Questi ultimi, spiega Silvia Cauzzi in una conferenza, per le condizioni in cui vivono diventano spesso dei veri e propri pazienti; si trovano spesso a dover affrontare quelli che lei chiama “incidenti critici” (morti, rapimenti...) e sono comuni stati di ansia, depressione, paura, disturbi del sonno. Inoltre l’espatriare porta spesso ad isolarsi e la telecomunicazione permette di instaurare un contatto affettivo più intenso rispetto alla telefonata.


La piattaforma di cui lei si avvale e che rende possibile tutto ciò è EUTELMED, una piattaforma di video-consultazione conforme al codice del ministero della sanità francese. Il corpo di psicologi copre diverse lingue ed è necessario seguire un corso di formazione, direttamente dalla piattaforma, per prendere dimestichezza con lo strumento. 
Fra le possibilità offerte dallo strumento la psicologa sottolinea anche il mantenimento di un contatto con i suoi pazienti italiani nel momento in cui parte per le missioni 

Interessante è come, spiega silvia Nuzzi, anche nel colloquio via skype ci siano delle regole da seguire per quanto riguarda il setting: mantenere una distanza adeguata dalla videocamera per poter vedere i rispettivi movimenti e la completezza della figura, visualizzare almeno in parte il setting in cui ci si trova al momento del dialogo. Fra i pregi attribuiti allo strumento di skype in questo ambito troviamo: rapido, immediato, famigliare e caldo. Come abbiamo detto infatti la possibilità di vedersi, permette di stringere un contatto più intimo e affettivo.

Una nuova frontiera: le App








La nuova frontiera varcata dalla psicologia, nel panorama delle nuove tecnologie, consiste nel fornire agli utenti la possibilità di cercare, usando il proprio telefono, il professionista più vicino.
Questo è possibile utilizzando una nuova App, scaricabile da
Google play direttamente sul proprio smartphone.











L'App " Guida psicologi e psicologia" consente inoltre di ricevere risposte direttamente dai professionisti circa dubbi e perplessità.






E' possibile anche condividere con la comunity preoccupazioni e paure,  ricevendo conforto dagli utenti. Utilizzando la chat, con un solo click, si può prenotare una visita; oppure si può chiamare direttamente lo specialista.

mercoledì 18 gennaio 2017

La psicologia anche su FACEBOOK

L'inarrestabile crescita della psicologia on line si è spinta anche sulle pagine di facebook.
Quando nel 2011 Davide Algeri, fondatore responsabile SIPO, mise a disposizione degli utenti facebook che si trovano in difficoltà psicologiche, uno sportello di ascolto, di informazione ed orientamento la notizia apparve su alcuni giornali come il SECOLO XIX destando scalpore.




Oggi sono molte le pagine facebook dedicate alla condivisione di problemi psicologici o tematiche relazionali come la depressione, la gravidanza o la separazione. Sono spesso gruppi chiusi, coordinati da un professionista, ai quali è necessario iscriversi.


Grande attenzione è rivolta anche ai famigliari delle persone con demenza.Con una malattia tanto complessa e incompresa, l’atto di condividere le proprie esperienza può essere facilitato quando chi ci ascolta è una persona che vive una situazione simile alla nostra. Non è quindi un caso se negli ultimi anni sono emersi diversi gruppi di auto-mutuo-aiuto. Nei gruppi di auto-mutuo-aiuto non ci sono “esperti” – o meglio, gli esperti sono tutti i partecipanti che si confrontano in un rapporto “alla pari” con l’obiettivo di comprendersi e sostenersi a vicenda. Ad esempio “Alzheimer: gruppo di mutuo aiuto”; è un gruppo chiuso a cui si accede facendo una richiesta con un semplice click quando appare la finestra di descrizione (N.B. oltre alla richiesta di adesione al gruppo, bisogna però avere anche un account facebook). Il gruppo al momento ha oltre 1.100 membri che partecipano quotidianamente alle discussioni più varie che spaziano dal condividere i dispiaceri e le sofferenze causati da una giornata difficile alla richiesta di informazioni o aiuto per affrontare un problema specifico relativo alla malattia.

Condividere: Gruppi di Sostegno on-line

La continua crescita del Servizio Italiano di Psicologia online ha permesso la creazione di gruppi di sostegno online.


Partecipare ad un gruppo di sostegno permette di uscire dall’isolamento in quanto offre la possibilità di raccontare la propria esperienza e di dare voce, corpo ed espressione ai vissuti di disagio interiore e ad insofferenze. I gruppi aiutano a sentirsi meno soli e più sollevati in quanto facilitano la condivisione di problematiche con altre persone che stanno attraversando un periodo simile.
Partendo da questi presupposti, il Servizio Italiano di Psicologia online ha pensato di riportare la realtà del gruppo di sostegno psicologico anche online. Il gruppo prevede la partecipazione di un minimo di 4 e un massimo di 7 persone all’interno di 5 incontri di 1 ora e mezza ciascuno. Oltre a questi ve ne sono due ulteriori, individuali, uno prima dell'inizio del percorso e uno al suo termine e hanno una durata di 15-20 minuti l’uno. Gli incontri vengono effettuati online attraverso il software “Skype”. 

I gruppi attivi al momento si rivolgono a:  
- coppie in crisi
- disturbi d'ansia 
- genitorialità efficace 
- fine di una relazione sentimentale 
- comunicazione efficace 

Per partecipare ai gruppi è necessario compilare gli appositi moduli, presenti sul sito. Successivamente, l'utente verrà ricontattato per fissare un colloquio motivazionale gratuito via Skype dove verrà inoltre spiegato nel dettaglio il funzionamento del gruppo. 
Il costo della partecipazione varia a seconda del problema trattato (es incontri per coppie in crisi: 25€ ad incontro per coppia, per un costo complessivo di 125€); nel pagamento sono compresi: questionario di valutazione, un colloquio individuale, cinque sessioni di gruppo, un ebook con consigli pratici.

skype: un aiuto per voltare pagina


Il Servizio italiano di psicologia online è un gruppo di giovani e aggiornati psicologi che da qualche anno si danno da fare per raccordare la loro disciplina con le nuove tecnologie. Cercando di utilizzare gli strumenti digitali e la Rete per arrivare prima, meglio e più efficacemente su ciò che ci fa vivere male.
Il loro ultimo progetto, però, parla d’amore. Si tratta infatti di gruppi di sostegno psicologico via Skype. Questi sono rivolti a chiunque stia affrontando una delusione amorosa, a chi fatica a voltare pagina, ad andare avanti. Si può partire da un contatto online per poi avviare un percorso dal vivo con gli specialisti.
Il progetto pilota, pensato nel 2014, aveva la durata di cinque incontri di un’ora e mezza ciascuno, al costo di 20 euro l’uno ed era rivolto al massimo a sette partecipanti.  Il tutto con grande rigore scientifico: veniva infatti condotta in parallelo una ricerca-intervento per valutare gli effetti del percorso, che vedeva coinvolti in questa prima fase tre psicologi con esperienza nella conduzione di gruppi e nell’ambito della ricerca. 
“La fine di una relazione sentimentale rimanda in generale al tema della separazione e della solitudine – racconta Luca Mazzucchelli, fondatore con Davide Algeri del Servizio italiano di psicologia online – questa condizione ci mette spesso in contatto con i nostri limiti, fragilità e sofferenze più profonde, facendoci riscoprire bisognosi di conferme e autostima." . I modi di reagire a questa sensazione possono essere molti e in alcuni casi la ricerca di conferme del proprio valore e amabilità porta anche a utilizzare la sessualità in maniera molto disinvolta ed estremizzata. 
“I gruppi aiutano a sentirsi meno soli e più sollevati – conclude Algeri – in quanto facilitano la condivisione di problematiche con altre persone che stanno attraversando un periodo simile. Contiamo di sfruttare l’online per raggiungere una vasta utenza di persone che stanno soffrendo ma che faticano a portare in prima istanza la loro richiesta d’aiuto davanti a un professionista dal vivo”.

Le video chat: un nuovo modo di fare terapia?

L’introduzione delle videocamere (o Web-cam) e dei dispositivi acustici( microfoni, cuffie, o casse acustiche) può davvero rendere le sedute terapeutiche in chat molto vicine a quelle reali. Si viene a configurare una condizione altamente interattiva dove gli interlocutori possono cogliere, reciprocamente, sia gli aspetti di contenuto della comunicazione, sia quelli non verbali.L’elaborazione delle informazioni audio-visive quindi, potrebbe notevolmente accrescere la capacità interpretativa dello psicoterapeuta on-line.
Inoltre per ridurre  gli elementi di distrazione insiti nel “setting casalingo”: il paziente è “costretto” a guardare in faccia lo psicoterapeuta escludendo l’ambiente circostante.


Si parla quindi della possibilità, ancora inesplorata, di operare inferenze psicologiche sulla base di alcuni correlati, non verbali( come per esempio, il timbro della voce o la frequenza dei movimenti oculari del paziente).Bisogna però considerare, l’eliminazione del fattore facilitante di apertura da parte del paziente, costituito dall’anonimato presente in altri tipi di consulenza on line.

la chat: una comunicazione sincrona

La chat, diversamente dai servizi precedenti, consente un tipo di comunicazione sincrona, dato che gli interlocutori possono conversare in tempo reale.
Essa può che essere indicata sia per psicoterapie individuali (impiegando la modalità “privata”), sia per psicoterapia di gruppo (da uno a cinque persone) con la supervisione del terapeuta; gli incontri si tengono a intervalli regolari (ad esempio, ogni settimana) e per un tempo definito (ad esempio, due mesi) in base all’obbiettivo condiviso. 
E’ utile in questi casi impiegare accorgimenti (ad esempio, l’uso di una password) o programmi specifici che consentano la selezione mirata delle persone che possono accedere alla chat. 
La sincronicità rende il rapporto in chat simile a una conversazione psicoterapeutica vera, ma con qualche particolarità: non essendovi la possibilità di vedere e sentire l’interlocutore, vengono meno le informazioni di natura non verbale (gesti, espressioni del viso, modulazione della voce,ecc.).
Tali informazioni sono strettamente connesse alla sfera inconscia e di questa potenzialmente rivelatrici, proprio in quanto automatiche e spontanee. Il terapeuta può quindi incontrare difficoltà nel valutare correttamente il tipo di personalità del proprio paziente on-line. 
Nonostante questo, la conversazione in chat può risultare tutt’ altro che razionale e fredda, in virtù di un considerevole abbassamento delle difese coscienti. Ciò in quanto il paziente, potendo mantenere anche in questo caso l’anonimato, è meno propenso a fornire e mantenere un immagine di sé positiva e può, in tal modo, riferire i propri pensieri in modo aperto e senza censure. 
Inoltre, la possibilità di visualizzare l’intera sessione della seduta consente al terapeuta di rileggere in ogni momento i passaggi più significativi sino ad allora esperiti con il proprio interlocutore. 
Molti siti internet danno la possibilità di accedere a chat gratuite dove professionisti forniscono consigli utili agli utenti registrati.


Il blog: condivisione e sostegno

Sono molti i blog che si possono trovare on line e trattano di argomenti psicologici. Questi possono essere a cura di psicologi professionisti, iscritti regolarmente all'albo, che espongono gli scritti inviati dai loro utenti e le relative risposte. Un esempio è il blog curato dalla dottoressa Pasqualina Nappo: "Diario di una psicologa"

Altri blog hanno una struttura più interattiva:  i visitatori e gli psicologi dello staff posso interagire direttamente, commentando le produzione scritte dagli utenti. Uno di questi è "Una storia insieme"




Nella stessa pagina si può trovare quello che viene definito "l'angolo degli esperti", dove gli psicologi esprimono considerazioni e consigli utili su diverse temi.
Esistono anche blog dedicati a temi specifici come la violenza sulle donne o la gravidanza.

Questo tipo di piattaforma sospra descritto, essendo molto flessibile e versatile permette di sviluppare progetti diversi volti all'aiuto psicologico.
Avere la possibilità di accedere alle esperienze di diverse persone, di interagire scambiandosi dubbi ed opinioni e ricevere il parere di esperti permette di trovare condivisione e sostegno alle proprie fragilità. Tutto ciò riduce il senso di solitudine, nocivo al benessere psicologico.

martedì 17 gennaio 2017

Email nella psicologia online

L'e-mail è uno degli strumenti più usati nella terapia online che si può trovare sia nell'ambito dell' E-counseling sia dell' E-therapy. Essa consente di realizzare una comunicazione asincrona tra terapeuta e paziente: un paziente on-line  può scrivere al suo terapeuta on-line nel momento che desidera ed il terapeuta può rispondere senza essere vincolato dall’obbligo di immediatezza, ma spandendo le risposte secondo un ritmo valutato come opportuno e comunicato sin dall’inizio al paziente. 
Sono assenti in questo tipo di comunicazione messaggi paraverbali e non verbali ( pause, lapsus) che caratterizzano l’incontro “faccia a faccia”. Questi “paramessaggi”, nella situazione tradizionale, consentono o facilitano al terapeuta l’inferenza della situazione semiconscia e inconscia del paziente.
In assenza di questi elementi, è richiesta al terapeuta che si confronta con la comunicazione solo testuale una attenzione aggiuntiva ed una specifica competenza nella valutazione degli aspetti anche formali, testuali e ritmici dei messaggi ( punteggiatura, sequenza,ecc..).
E' comunque la non-sincronicità uno degli elementi più discriminanti rispetto alla psicoterapia tradizionale. Per il terapeuta, quindi può risultare non facile circoscrivere i vari interventi entro spazi di tempo definiti, così come accade nelle sedute tradizionali.
La possibilità di comunicare senza vincoli di tempo dà però la possibilità agli interlocutori di approfondire meglio i propri pensieri, per fornire così informazioni e riflessioni più accurate e puntuali. Ciò caratterizza l’e-mail come uno strumento utile e facile da usare.
La maggior parte dei centri di consulenza psicologica on-line mette a disposizione dei propri utenti la possibilità di accedere al servizio.
Digitando su google la semplice frase "scrivi allo psicologo" sono numerosi i siti proposti che offrono consulenza on line, eccone un esempio.






La quasi totalità dei servizi tengono a specificare come questo tipo di prestazione non intenda sostituirsi a una vera e propria psicoterapia ma semplicemente offrire la possibilità di discussione ed orientamento guidata da un professionista.









Solitamente viene specificato che le risposte verranno inviate direttamente all'email dell'utente ma che nella maggior parte dei casi queste saranno poi pubblicate, in forma anonima, in appositi blog ( questo tema verrà approfondito nel prossimo post).











In un contesto di terapia individuale l' e-mail può essere uno strumento integrativo indicato quando non sia possibile istituire una terapia tradizionale per problematiche legate a vari impedimenti( distanza, disagio fisico del paziente, ecc..). Questa modalità può anche costituire un “ponte” verso una terapia tradizionale o consentire, in taluni casi, l’ “uscita” da una terapia tradizionale che è giunta al termine.